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martedì 21 maggio 2013

Francesco Guccini - Piccola città



[1972]

Piccola città


Piccola città, bastardo posto, 
appena nato ti compresi o fu il fato che in tre mesi mi spinse via; 
piccola città io ti conosco, 
nebbia e fumo non so darvi il profumo del ricordo che cambia in meglio, 
ma sono qui nei pensieri le strade di ieri, e tornano 
visi e dolori e stagioni, amori e mattoni che parlano... 

Piccola città, io poi rividi 
le tue pietre sconosciute, le tue case diroccate da guerra antica; 
mia nemica strana sei lontana 
coi peccati fra macerie e fra giochi consumati dentro al Florida: 
cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria; 
io, la montagna nel cuore, scoprivo l' odore del dopoguerra... 

Piccola città, vetrate viola, 
primi giorni della scuola, la parola ha il mesto odore di religione; 
vecchie suore nere che con fede 
in quelle sere avete dato a noi il senso di peccato e di espiazione: 
gli occhi guardavano voi, ma sognavan gli eroi, le armi e la bilia, 
correva la fantasia verso la prateria, fra la via Emilia e il West... 

Sciocca adolescenza, falsa e stupida innocenza, 
continenza, vuoto mito americano di terza mano, 
pubertà infelice, spesso urlata a mezza voce, 
a toni acuti, casti affetti denigrati, cercati invano; 
se penso a un giorno o a un momento ritrovo soltanto malinconia 
e tutto un incubo scuro, un periodo di buio gettato via... 

Piccola città, vecchia bambina 
che mi fu tanto fedele, a cui fui tanto fedele tre lunghi mesi; 
angoli di strada testimoni degli erotici miei sogni, 
frustrazioni e amori a vuoto mai compresi; 
dove sei ora, che fai, neghi ancora o ti dai sabato sera? 
Quelle di adesso disprezzi, o invidi e singhiozzi se passano davanti a te? 

Piccola città, vecchi cortili, 
sogni e dei primaverili, rime e fedi giovanili, bimbe ora vecchie; 
piango e non rimpiango, la tua polvere, il tuo fango, le tue vite, 
le tue pietre, l'oro e il marmo, le catapecchie: 
così diversa sei adesso, io son sempre lo stesso, sempre diverso, 
cerco le notti ed il fiasco, se muoio rinasco, finché non finirà...