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martedì 30 aprile 2013

Arianna ft. Pitbull - Sexy People


[2012]

Sexy people

When I hear the ocean calling 
and I feel my spirit falling 
I remember old..
whe
Mister World Wide, 
fly yo Arianna, salute 
Let's have some fun!

When I hear the ocean calling
Sexy people,.. (x5)

I was born in Miami, my blood is from Cuba 
Cuba and America don't let me fool ya
..dejala huya 
any doubts, has corulla, 
I've been around the globe, ripping and ride it, 
deeping and diving, running and gunnin, 
sleeping and slide em, go ahead tryin' 
you can't, it works too hard to deny it.

Can't beat to surrender, keep me undone 
Sexy people all around the world 
the night is young, let's have some fun.
Sexy people all around the world 
the night is young, let's have some fun.
Sexy people all around the world 
the night is young, let's have some fun.

When I hear the ocean calling
Sexy people, all around the world 
The night is young, let's have some fun! 
Sexy people, all around the world
The night is young, let's have some fun!
Let's have some fun, let's have some fun! 
Let's have some fun!

I live for the freedom, rap for the freedom, 
die for the freedom, family left Cuba 
all for the freedom 
that's why all the opportunities, me lo como, I eat 'em 
Global dominance, known through all, 
7 continents I flirt with the earth 
she loves when I whisper in her ear and pull up a skirt, 
what a dirty girl..

Take me to surrender, keep me undone. 
Sexy people, all around the world 
The night is young, let's have some fun! 
Sexy people, all around the world
The night is young, let's have some fun!
Let's have some fun, let's have some fun! 

(2 x)
When I hear the ocean calling
Sexy people, all around the world 
The night is young, let's have some fun! 
Sexy people, all around the world
The night is young, let's have some fun!
Let's have some fun, let's have some fun! 
Let's have some fun!


Gente sensuale

Quando sento il richiamo dell'oceano
e sento il mio spirito che cade
Ricordo i vecchi...
ehi
Signor Giramondo,
vola Arianna, saluto
Divertiamoci un po'!

Quando sento il richiamo dell'oceano
Persone sensuali (x5)

Sono nato a Miami, il mio sangue è cubano
Cuba e l'America non mi fanno fregare
.. dejala Huya
dubbi, ha corulla,
Sono stato in tutto il mondo, squartandolo e cavalcandolo,
andando a fondo ed immergendomici, correndo e sparando,
addormentandomi e scivolandoci sopra, andare avanti a provare
non ce la fai, e troppo complicato per poter essere negato.

Non potete farmi arrendere, o tenermi disfatto
Persone sensuali in tutto il mondo
la notte è giovane, divertiamoci un po'. (x3)

Quando sento il richiamo dell'oceano
Persone sensuali in tutto il mondo
la notte è giovane, divertiamoci un po'! (x2)
Persone sexy, in tutto il mondo
divertiamoci un po'! (x3)

Vivo per la libertà, rappo per la libertà,
muoio per la libertà, ho lasciato tutta la mai famiglia  a Cuba,
tutto per la libertà
è per questo che tutte le opportunità, me le mangio
Dominio globale, conoscenza universale,
7 continenti, flirto con la Terra
lei ama quando le sussurro in un orecchio e le tiro su la gonna,
che sporcacciona ..

Non potete farmi arrendere, o tenermi disfatto
Persone sensuali in tutto il mondo
la notte è giovane, divertiamoci un po'. (x3)

(2 x)
Quando sento il richiamo dell'oceano
Persone sensuali in tutto il mondo
la notte è giovane, divertiamoci un po'! (x2)
Persone sexy, in tutto il mondo
divertiamoci un po'! (x3)

Asaf Avidan - Love it or leave it


[2013]

Love it or leave it

Long are the days
When you're turning away
From the reasons you strung
Long is the way
When you're aching to say
But your teeth bite your tongue

Loud is the wind
In your ears as you spin
As you look for the sun
Loud are the skies
As you thunder your cries
When your prayers are sung

Hard is the floor
As the waves pound the shore
Of your wounds
Roll up your sleeve
It's hard to believe
But it's you

Love it or leave it [x4]
You got to believe it

[x2]
My Oh My! It hurts sometimes
My Oh My! It hurts sometimes
I think I’m running out of time
Before I’m gonna lose my mind 

Slow is the night
When you reach for the light
But the Dark lingers on
Slow is the bite
Of the words that you write
When it’s finally dawn

How can you swim
When the waters are streaming
In you
Roll up your sleeve
Now love it or leave it
It's you

Love it or leave it [x4]
You got to believe it

[x4]
My Oh My! It hurts sometimes
Oh My Oh My! It hurts sometimes
I think I’m running out of time
Before I’m gonna lose my mind


Amalo o lascialo

Sono da tempo passati i giorni 
in cui ti sei voltata 
dalle ragioni alle quali ti aggrappavi 

è lunga la strada quando 
ti fa quasi male parlarne 
ma i tuoi denti mordono la lingua 

il vento soffia ad alto volume 
nelle tue orecchie, mentre giri 
mentre cerchi il sole 

e anche il cielo grida 
mentre tu tuoni con i tuoi pianti 
quando hai finito di recitare le tue preghiere 

duro è il pavimento 
mentre le onde battono contro la spiaggia 
delle tue ferite 

arrotola la tua manica 
è difficile crederci, ma sei tu 

amalo o lascialo (x4) 

devi crederci. 
oh tesoro! a volte fa male 
oh tesoro! a volte fa male 
penso di aver esaurito il mio tempo 
prima di perdere del tutto la testa 

lenta è la notte 
quando cerchi di raggiungere la luce 
ma il buio persiste 

lento è il morso 
delle parole che scrivi 
quando finalmente arriva l'alba 

come riesci a nuotare 
quando le acque scorrono dentro di te? 

arrotola la tua manica 
adesso amalo o lascialo 
sei tu 

amalo o lascialo 
devi crederci. 
oh tesoro! a volte fa male 
oh tesoro! a volte fa male 
penso di aver esaurito il mio tempo 
prima di perdere del tutto la testa

domenica 28 aprile 2013

Francesco De Gregori - Showtime



[2012]

Showtime


Che posso farci se mi fai sognare
Dove devo mettermi per non precipitare
Che posso dirti se non ho più parole
Tutto è così stupido che è inutile parlare
Ho paura a guardarti negli occhi
Ho paura a guardarti nel cuore
Tutti i miei trucchi sono da buttare
Lo vedi, non servono più
Che posso farci se mi fai sognare
Chissà se sogni anche tu

Ecco il ragazzo e la sua bella chitarra
Appena sbarcati dal treno
Ecco il torero e l’orecchio del toro
Ecco l’applauso e il sorriso e l’inchino
L’inchino…

Che posso farci se mai sognare
Devi proprio andartene, davvero vuoi scappare
Fermati ancora in questo pezzo di tempo
Dentro questa musica in questo ballo lento
Che si muove davanti ai tuoi occhi
Come un’onda si muove nel cuore
Vedo le cose dolcemente passare
Non chiedo niente di più

Che posso farci se mi fai sognare
Chissà se sogni anche tu.

Francesco De Gregori - Guarda che non sono io



[2012]

Guarda che non sono io


Guarda che non sono io quello che stai cercando
Quello che conosce il tempo, e che ti spiega il mondo
Quello che ti perdona e ti capisce
Che non ti lascia sola, e che non ti tradisce

Guarda che non sono io quello seduto accanto
Che ti prende la mano e che ti asciuga il pianto

Cammino per la strada
Qualcuno mi vede
E mi chiama per nome

Si ferma e mi ringrazia
Vuole sapere qualcosa
Di una vecchia canzone

Ed io gli dico "Scusami però non so di cosa stai parlando
Sono qui con le mie buste della spesa
Lo vedi, sto scappando

Se credi di conoscermi
Non è un problema mio

E guarda che non sto scherzando
Guarda come sta piovendo
Guarda che ti stai bagnando
Guarda che ti stai sbagliando
Guarda che non sono io"

Guarda che non sono io quello che mi somiglia
L'angelo a piedi nudi, o il diavolo in bottiglia
Il vagabondo sul vagone
La pace fra gli ulivi, e la rivoluzione

Guarda che non sono io la mia fotografia
Che non vale niente e che ti porti via

Cammino per la strada
Qualcuno mi vede
E mi chiama per nome

Si ferma e vuol sapere
E mi domanda qualcosa
Di una vecchia canzone

Ed io gli dico "Scusami però non so di cosa stai parlando
Sono qui con le mie buste della spesa
Lo vedi, sto scappando

Se credi di conoscermi
Non è un problema mio

E guarda che non sto scherzando
Guarda come sta piovendo
Guarda che ti stai bagnando
Guarda che ti stai sbagliando
Guarda che non sono io".

sabato 27 aprile 2013

Francesco De Gregori - Bufalo Bill



[1976]

Bufalo Bill


Il paese era molto giovane,
i soldati a cavallo erano la sua difesa.
Il verde brillante della prateria
dimostrava in maniera lampante l'esistenza di Dio,
del Dio che progetta la frontiera e costruisce la ferrovia.
A quel tempo io ero un ragazzo
che giocava a ramino, fischiava alle donne.
Credulone e romantico, con due baffi da uomo.
Se avessi potuto scegliere fra la vita e la morte,
fra la vita e la morte, avrei scelto l'America.

Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi:
la locomotiva ha la strada segnata,
il bufalo può scartare di lato e cadere.
Questo decise la sorte del bufalo,
l'avvenire dei miei baffi e il mio mestiere.
Ora ti voglio dire: c'è chi uccide per rubare
e c'è chi uccide per amore,
il cacciatore uccide sempre per giocare,
io uccidevo per essere il migliore.
Mio padre guardiano di mucche,
mia madre una contadina.
Io, unico figlio biondo quasi come Gesù,
avevo pochi anni e vent'anni sembran pochi,
poi ti volti a guardarli e non li trovi più.
E mi ricordo infatti di un pomeriggio triste,
io, col mio amico 'Culo di gomma', famoso meccanico,
sul ciglio di una strada a contemplare l'America,
diminuzione dei cavalli, aumento dell'ottimismo.
Mi presentarono i miei cinquant'anni
e un contratto col circo "Pacebbeene" a girare l'Europa.
E firmai, col mio nome e firmai,
e il mio nome era Bufalo Bill.

Francesco De Gregori - La leva calcistica della classe '68



[1980]

La leva calcistica della classe '68


Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.
Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.

Francesco De Gregori - Viva l'Italia



[1979]

Viva l'Italia


Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

Francesco Guccini - Van Loon



[1987]

Van Loon


Van Loon, uomo destinato direi da sempre ad un lavoro più forte
che le sue spalle o la sua intelligenza non volevano sopportare
sembrò quasi baciato da una buona sorte
quando dovette andare;
sembra però che non sia mai entrato nella storia,
ma sono cose che si sanno sempre dopo,
d' altra parte nessuno ha mai chiesto di scegliere
neanche all'aquila o al topo;
poi un certo giorno timbra tutto un avvenire
od una guerra spacca come una sassata,
ma ho visto a volte che anche un topo sa ruggire
ed anche un' aquila precipitata...

Quanti anni, giorno per giorno, dobbiamo vivere con uno
per capire cosa gli nasca in testa o cosa voglia o chi è,
turisti del vuoto, esploratori di nessuno
che non sia io o me;
Van Loon viveva e io lo credevo morto
o, peggio, inutile, solo per la distanza
fra i suoi miti diversi e la mia giovinezza e superbia d' allora,
la mia ignoranza:
che ne sapevo quanto avesse navigato
con il coraggio di un Caboto fra le schiume
di ogni suo giorno e che uno squalo è diventato,
giorno per giorno, pesce di fiume...

Van Loon, Van Loon,
che cosa porti dentro, quando tace
la mente e la stagione si dà pace?
Insegui un' ombra o quella stessa pace l' hai in te?
Vorrei sapere
che cosa vedi quando guardi attorno,
lontani panorami o questo giorno
è già abbastanza, è come un nuovo dono per te?

Van Loon, Van Loon,
a cosa pensi in questo settembrino
nebbieggiare alto che macchia l' Appennino,
ora che hai tanto tempo per pensare, ma a chi?
Vai, vecchio, vai,
non temere, che avrà una sua ragione
ognuno ed una giustificazione,
anche se quale non sapremo mai, mai!

Ora Van Loon si sta preparando piano al suo ultimo viaggio,
i bagagli già pronti da tempo, come ogni uomo prudente,
o meglio, il bagaglio, quello consueto, di un semplice o un saggio,
cioè poco o niente
e andrà davvero in un suo luogo o una sua storia
con tutti i libri che la vita gli ha proibito,
con vecchi amici di cui ha perso la memoria,
con l'infinito,
dove anche su quei monti nostri è sempre estate,
ma se uno vuole quell'inverno senza affanni
che scricchiolava in gelo sotto le chiodate scarpe di un tempo,
dei suoi diciott'anni,
dei suoi diciott'anni...

Francesco Guccini - Canzone di notte n. 2



[1976]

Canzone di notte n. 2


E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire "sono"
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perchè ancora c'è da bere
e mi riempio il bicchiere..

E l' eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso
a dir "Dove ho mancato, dov'è stato?",
a dir "Dove ho sbagliato?"

Eppure fa piacere a sera
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t'annoi
e tutti i dubbi tuoi...

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar "normalità",
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera!

Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po' stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite,
poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente...

Ma adesso avete voi il potere,
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere,
purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "Pensiero"...

Però non siate preoccupati,
noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata...

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno...

E un' altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell' ipocondria ben nota,
poi... la bottiglia è vuota...

Francesco Guccini - Don Chisciotte



[2000]

Don Chisciotte



[ Don Chisciotte ]

Ho letto millanta storie di cavalieri erranti,
di imprese e di vittorie dei giusti sui prepotenti
per starmene ancora chiuso coi miei libri in questa stanza
come un vigliacco ozioso, sordo ad ogni sofferenza.
Nel mondo oggi più di ieri domina l'ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c'è bisogno soprattutto
d'uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto:
vammi a prendere la sella, che il mio impegno ardimentoso
l'ho promesso alla mia bella, Dulcinea del Toboso,
e a te Sancho io prometto che guadagnerai un castello,
ma un rifiuto non l'accetto, forza sellami il cavallo !
Tu sarai il mio scudiero, la mia ombra confortante
e con questo cuore puro, col mio scudo e Ronzinante,
colpirò con la mia lancia l'ingiustizia giorno e notte,
com'è vero nella Mancha che mi chiamo Don Chisciotte...

[ Sancho Panza ]

Questo folle non sta bene, ha bisogno di un dottore,
contraddirlo non conviene, non è mai di buon umore...
E' la più triste figura che sia apparsa sulla Terra,
cavalier senza paura di una solitaria guerra
cominciata per amore di una donna conosciuta
dentro a una locanda a ore dove fa la prostituta,
ma credendo di aver visto una vera principessa,
lui ha voluto ad ogni costo farle quella sua promessa.
E così da giorni abbiamo solo calci nel sedere,
non sappiamo dove siamo, senza pane e senza bere
e questo pazzo scatenato che è il più ingenuo dei bambini
proprio ieri si è stroncato fra le pale dei mulini...
E' un testardo, un idealista, troppi sogni ha nel cervello:
io che sono più realista mi accontento di un castello.
Mi farà Governatore e avrò terre in abbondanza,
quant'è vero che anch'io ho un cuore e che mi chiamo Sancho Panza...

[ Don Chisciotte ]

Salta in piedi, Sancho, è tardi, non vorrai dormire ancora,
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri !
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa...

[ Sancho Panza ]

A proposito di questo farsi d'ombra delle cose,
l'altro giorno quando ha visto quelle pecore indifese
le ha attaccate come fossero un esercito di Mori,
ma che alla fine ci mordessero oltre i cani anche i pastori
era chiaro come il giorno, non è vero, mio Signore ?
Io sarò un codardo e dormo, ma non sono un traditore,
credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane
il solo metro che possiedo, com'è vero... che ora ho fame !

[ Don Chisciotte ]

Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire...

[ Sancho Panza ]

Mio Signore, io purtoppo sono un povero ignorante
e del suo discorso astratto ci ho capito poco o niente,
ma anche ammesso che il coraggio mi cancelli la pigrizia,
riusciremo noi da soli a riportare la giustizia ?
In un mondo dove il male è di casa e ha vinto sempre,
dove regna il "capitale", oggi più spietatamente,
riuscirà con questo brocco e questo inutile scudiero
al "potere" dare scacco e salvare il mondo intero ?

[ Don Chisciotte ]

Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?

[ Insieme ]

Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !

Francesco Guccini - Ho ancora la forza



[2000]

Ho ancora la forza

Ho ancora la forza che serve a camminare,
picchiare ancora contro per non lasciarmi stare
ho ancora quella forza che ti serve
quando dici: "Si comincia !"

E ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due pacchetti al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
e al mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di starvi a raccontare
le mie storie di sempre, di come posso amare,
di tutti quegli sbagli che per un
motivo o l'altro so rifare...

E ho ancora la forza di chiedere anche scusa
o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa,
di dirvi che comunque la mia parte
ve la posso garantire...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
nel mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di non tirarmi indietro,
di scegliermi la vita masticando ogni metro,
di far la conta degli amici andati e dire:
" Ci vediam più tardi ..."

E ho ancora la forza di scegliere parole
per gioco, per il gusto di potermi sfogare
perché, che piaccia o no, è capitato
che sia quello che so fare...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
col mondo sono andato
e col mondo son tornato sempre vivo...

H.I.M. - I will be the end of you



[2012]

I will be the end of you


Cold underneath a starry night
Breathing in everything but air
See as the fire and light
Dies in your eyes on your leaving

Love´s screaming
I will be the end of you
And I´m pleading
Don´t you stop now?
Go on and tear me apart
Show me all you have got
I will be so free

Hear the cries of the stormy skies
Letting go of all the tears held in
Waiting for that shadow to smile and realize
You know will need me

Love´s screaming
I will be the end of you
And I´m pleading
Don´t you stop now?
Go on and tear me apart
Show me all you have got
I will be so free

From all that has been

Love´s screaming
I will be the end of you
And I´m pleading
Don´t you stop now?
Go on and tear me apart
Show me all you have got
And we will be so free

From all that has been
So free from all that we see
So free.

Sarò la tua fine

Freddo sotto una notte stellata
respirando tutto tranne l'aria,
vedo come il fuoco e la luce
muoiono nei tuoi occhi alla tua partenza.

L'amore sta urlando:
"Sarò la tua fine"
e sto supplicando,
non ti fermi adesso?
Vai avanti e distruggimi,
mostrami tutto ciò che hai,
sarò così libero.

Sento le grida del cielo in tempesta,
lasciando andare tutte le lacrime trattenute
in attesa che quell'ombra sorrida e si concretizzi,
sai che avrai bisogno di me.


L'amore sta urlando:
"Sarò la tua fine"
e sto supplicando,
non ti fermi adesso?
Vai avanti e distruggimi,
mostrami tutto ciò che hai,
sarò così libero

da tutto ciò che è stato.


L'amore sta urlando:
"Sarò la tua fine"
e sto supplicando,
non ti fermi adesso?
Vai avanti e distruggimi,
mostrami tutto ciò che hai,
sarò così libero

da tutto ciò che è stato,
così libero da tutto ciò che vediamo,
così libero.


H.I.M. - All lips go blue



[2012]

All lips go blue


Hear the silent siren’s song
A moment of calm before the storm
My heart so violently beats along
Leading me to want to end it all

I weep for the dream
In a grave 
The one that made all lips go blue, blue

I read the words on torn down walls
Reminding me how much I loved you

I weep for the dream
In a grave
The one that made all lips go blue

I leave
Bleeding
Yet another day
The one that made all lips go blue
It’s all for you
Blue
It’s all for you

Weep for the dream
In a grave
The one that made all lips go blue
I leave
Bleeding
Yet another day
The one that made all lips go blue
It’s all for you
Blue
It’s all for you

And the siren sighs 
Its song.


Tutte le labbra diventano blu

Ascolto il silenzioso canto della sirena,
un momento di calma prima della tempesta,
il mio cuore batte così violentemente insieme ad esso,
portandomi a volerla fare finita.

Piango per il sogno
in una tomba,
quella che ha reso tutte le labbra blu, blu.

Leggo le parole sui muri abbattuti
ricordandomi quanto ti ho amato.


Piango per il sogno
in una tomba,
quella che ha reso tutte le labbra blu, blu.

Lascio
sanguinare
ancora un altro giorno,
quello che ha reso tutte le labbra blu.
E' tutto per te,
blu,
è tutto per te.

Piango per il sogno
in una tomba,
quella che ha reso tutte le labbra blu.


Lascio
sanguinare
ancora un altro giorno,
quello che ha reso tutte le labbra blu.
E' tutto per te,
blu,
è tutto per te

e la sirena canta
la sua canzone.

H.I.M. - Tears on tape



[2012]

Tears on tape


Church bells toll
Thunder roars around me
I've been warned to prepare myself for the fall.

I'm armed to the teeth with tender pain
Of all yesterdays

Tears on tape
I will follow into your heart
Sketching rain from afar

Tears on tape
She surrenders needle in arm
While we dance into the storm

Darkness fall
Settling the score with love for once and for all
Soaked in blood I cry
I fear we're lost to the summer rain
Lonely and afraid

Tears on tape
I will follow into your heart
Sketching rain from afar

Tears on tape
She surrenders needle in arm
While we dance into the storm

And for a moment there's no pain
For once there's no more pain in your eyes
And maybe we'll love, just enough
To convince us to keep breathing on

Tears on tape
Tears on tape
I will follow into your heart

Tears on tape
Tears on tape
I will follow into your arms.

Lacrime su nastro



Le campane della chiesa suonano,
Il rombo di questo tuono mi avvolge,
Sono stato avvisato di prepararmi alla caduta.

Sono armato fino ai denti, con tenero tormento,
Di tutti i giorni passati.

Lacrime su nastro,
Ti seguirò nel cuore,
Disegnando la pioggia da lontano.

Lacrime su nastro,
Lei si arrende, punzecchiata sottobraccio,
Mentre balliamo nella tempesta.

Le tenebre cadono,
Pareggiando i conti con l'amore una volta per tutte.
Insanguinato piango,
Temo di esserci persi nella pioggia estiva,
Soli e spaventati.

Lacrime su nastro,
Ti seguirò nel cuore,
Disegnando la pioggia da lontano.

Lacrime su nastro,
Lei si arrende, punzecchiata sottobraccio,
Mentre balliamo nella tempesta.

E per un momento non vi è più dolore,
Per una volta non vi è più sofferenza nei tuoi occhi,
E magari ameremo, quanto basta,
Per convincerci a continuare a respirare.

Lacrime su nastro,
Lacrime su nastro,
Ti seguirò nel cuore.

Lacrime su nastro,
Lacrime su nastro,
Ti seguirò fra le tue braccia.

Francesco Guccini - Canzone per un'amica



[1967]

Canzone per un'amica


Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva
la dolce estate era già cominciata vicino lui sorrideva, vicino lui sorrideva...

Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava,
non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava...

Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano...

Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita, e sopra un'altra è finita...

Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita, quando la vita è fuggita...

Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte, ma ti ha incontrato la morte...

Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire...

Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi...

Francesco Guccini - Amerigo



[1978]

Amerigo


Probabilmente uscì chiudendo dietro a se la porta verde,
qualcuno si era alzato a preparargli in fretta un caffè d' orzo.
Non so se si girò, non era il tipo d' uomo che si perde
in nostalgie da ricchi, e andò per la sua strada senza sforzo.

Quand' io l' ho conosciuto, o inizio a ricordarlo, era già vecchio
o così a me sembrava, ma allora non andavo ancora a scuola.
Colpiva il cranio raso e un misterioso e strano suo apparecchio,
un cinto d' ernia che sembrava una fondina per la pistola.

Ma quel mattino aveva il viso dei vent' anni senza rughe
e rabbia ed avventura e ancora vaghe idee di socialismo,
parole dure al padre e dietro tradizione di fame e fughe
E per il suo lavoro, quello che schianta e uccide: "il fatalismo".
Ma quel mattino aveva quel sentimento nuovo per casa e madre
e per scacciarlo aveva in corpo il primo vino di una cantina
e già sentiva in faccia l' odore d' olio e mare che fa Le Havre,
e già sentiva in bocca l' odore della polvere della mina.

L' America era allora, per me i G.I. di Roosvelt, la quinta armata,
l' America era Atlantide, l' America era il cuore, era il destino,
l' America era Life, sorrisi e denti bianchi su patinata,
l' America era il mondo sognante e misterioso di Paperino.

L' America era allora per me provincia dolce, mondo di pace,
perduto paradiso, malinconia sottile, nevrosi lenta,
e Gunga-Din e Ringo, gli eroi di Casablanca e di Fort Apache,
un sogno lungo il suono continuo ed ossessivo che fa il Limentra.

Non so come la vide quando la nave offrì New York vicino,
dei grattacieli il bosco, città di feci e strade, urla, castello
e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell' Appennino,
l' inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello.

E fu lavoro e sangue e fu fatica uguale mattina e sera,
per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri,
di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani nella miniera,
sudore d' antracite in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri.

Tornò come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita,
l' America era un angolo, l' America era un' ombra, nebbia sottile,
l' America era un' ernia, un gioco di quei tanti che fa la vita,
e dire boss per capo e ton per tonnellata, "raif" per fucile.

Quand' io l' ho conosciuto o inizio a ricordarlo era già vecchio,
sprezzante come i giovani, gli scivolavo accanto senza afferrarlo
e non capivo che quell' uomo era il mio volto, era il mio specchio
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo,
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo,
finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo...

Francesco Guccini - L'avvelenata



[1976]

L'avvelenata


Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato...

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!

Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

Francesco Guccini - Incontro



[1972]

Incontro

E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei, 
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due. 
Il sole che calava già rosseggiava la città 
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda: 
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia... 

Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi, 
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi: 
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi, 
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via". 
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia... 

E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi, 
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi. 
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway, 
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste: 
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste... 

Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì 
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films: 
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale, 
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio: 
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto... 

E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà... 
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... 
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, 
le luci nel buio di case intraviste da un treno: 
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

Francesco Guccini - La locomotiva



[1972]

La locomotiva


Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli...

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual' era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch'esso un mito di progresso
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti...

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite..

Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia...

Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione,
un treno di lusso, lontana destinazione:
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori...

Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore...

E sul binario stava la locomotiva,
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...

E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura...

Correva l' altro treno ignaro e quasi senza fretta,
nessuno immaginava di andare verso la vendetta,
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno..."

Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"

E intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice...

La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta...
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo:
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava...

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!

Francesco Guccini - Cirano


[1996]

Cirano


Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, 
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio. 

Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, 
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; 
godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura 
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe. 
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna. 
Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, 
io non perdono, non perdono e tocco! 

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, 
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false 
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte 
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese. 
Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; 
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, 
io non perdono, non perdono e tocco! 

Ma quando sono solo con questo naso al piede 
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede 
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore 
che a me è quasi proibito il sogno di un amore; 
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, 
per colpa o per destino le donne le ho perdute 
e quando sento il peso d' essere sempre solo 
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, 
ma dentro di me sento che il grande amore esiste, 
amo senza peccato, amo, ma sono triste 
perchè Rossana è bella, siamo così diversi, 
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi... 

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita; 
se c'è, come voi dite, un Dio nell'infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito 
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso, 
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; 
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. 
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, 
io non perdono, non perdono e tocco! 

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, 
ma in questa vita oggi non trovo più la strada. 
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, 
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: 
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto 
dove non soffriremo e tutto sarà giusto. 
Non ridere, ti prego, di queste mie parole, 
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole, 
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora 
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora 
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano, 
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano.

venerdì 26 aprile 2013

Riccardo Cocciante - Quando Si Vuole Bene


[1976]


Quando si vuole bene


Quando si vuole bene
bene veramente
bene fino in fondo
bene solamente
tutto il resto è poco
tutto il resto è niente
quando si vuole bene.

Quando si vuole bene
bene solamente
non si è più banali
non si e più comuni
e anche una parola
se soltanto è mia
sfiora le tue labbra
e diventa una poesia

Si può camminare
gli occhi dentro agli occhi
attraverso i muri delle nostre case
camminare dritti sopra le campagne
sopra a un mare caldo
sopra le montagne
sopra una tempesta fino a chissà dove
dove il tempo è bello
pure quando piove
dove il tempo è tutto
e dove tutto è nient
vivere nel vento mente nella mente.

Si può immaginare
d'essere bambini
anche quando il tempo
scappa dalle mani
continuare insieme tutta un'altra vita
anche quando questa poi sarà finita

Quando si vuole bene
bene fino in fondo
è perfino bello
anche questo mondo
anche questo mondo.
anche questo mondo

Riccardo Cocciante - Decisamente Tu


[1973]

Decisamente tu


Col sole bianco e disteso al sole
e i miei pensieri senza parole
verdi illusioni rosse passioni
appeso a filo ad asciugare
con quei calzini da rammendare
e i fazzoletti da ripiegare
ma le tue mani piene di sole
fra le tue mani piene d'amore

Decisamente tu
sei stata un angelo
da quella volta che hai detto sì
senza parlare mi hai detto sì
senza un altare senza arrossire
mi hai detto sì

Analizzando la situazione
a mente fredda senza passione
scopro che forse questo non è il momento
di portare via le lenzuola dal vento
e quei calzini da rammendare
restano lì ad aspettare
i fazzoletti da ripiegare
li metto in tasca senza stirare

Decisamente tu
non sei più l'angelo
che quella volta mi ha detto sì
senza parlare mi ha detto sì
senza un altare senza arrossire
mi detto sì

E l'incoerenza dei tuoi pensieri
mi fa capire che fino a ieri
ho coltivato senza successo
un fiore falso falso fatto di gesso
e adesso scendi dal piedistallo
perché sei vetro non sei cristallo
e adesso basta col tuo veleno
perché sei niente forse di meno

Decisamente tu
non sei mai stata un angelo
neanche quella volta che hai detto sì
senza parlare mi hai detto sì
senza un altare mi hai detto sì
senza arrossire mi hai detto sì

Riccardo Cocciante - Se Stiamo Insieme



[1991]


Se stiamo insieme


Ma quante storie
ho già vissuto nella vita
e quante programmate chi lo sa
sognando ad occhi aperti
storie di fiumi
di grandi praterie senza confini
storie di deserti
e quante volte ho visto
dalla prua di una barca
tra spruzzi e vento
l'immensità del mare
spandersi dentro
e come una carezza calda
illuminarmi il cuore
E poi la neve bianca
gli alberi gli abeti
l'abbraccio del silenzio
colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo
tra le montagne grandi
e i grandi spazi immensi
E poi tornare qui
riprendere la vita
dei giorni uguale ai giorni
discutere con te
tagliarmi con il ghiaccio
dei quotidiani inverni
no non lo posso accettare
Non è la vita che avrei voluto mai
desiderato vivere
non è quel sogno
che sognavamo insieme
fa piangere
eppure io non credo questa sia
l'unica via per noi
Se stiamo insieme
ci sarà un perché
e vorrei riscoprirlo stasera
Se stiamo insieme
qualche cosa c'è
che ci unisce ancora stasera
Mi manchi sai
mi manchi sai
E poi tornare qui
riprendere la vita
che sembra senza vita
discutere con te e consumar così
i pochi istanti eterni
no non lo posso accettare
che vita è restare qui
a logorarmi in discussioni sterili
giocar con te
a farsi male il giorno
di notte poi rinchiudersi
eppure io non credo questa sia
l'unica via per noi.
Se stiamo insieme
ci sarà un perché
e vorrei riscoprirlo stasera
Se stiamo insieme
qualche cosa c'è
che ci unisce ancora stasera
Mi manchi sai
mi manchi sai...

Riccardo Cocciante - Quando Finisce Un Amore


[1974]


Quando finisce un amore


 Quando finisce un amore così com'e' finito il mio
senza una ragione ne' un motivo, senza niente
ti senti un nodo nella gola,
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente
e non ti basta più un amico e non ti basta più distrarti
e non ti basta bere da ubriacarti
e non ti basta ormai più niente
e in fondo pensi, ci sarà un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perché un amore debba finire
e vorresti cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,
nemmeno se cambiassi faccia
nemmeno se cambiassi nome
nemmeno se cambiassi aria
nemmeno se cambiassi vita
nemmeno se cambiasse il mondo
però, se potessi ragionarci sopra
saprei perfettamente che domani sarà diverso
lei non sarà più lei
io non sarò lo stesso uomo
magari l'avrò già dimenticata
magari se potessi ragionarci sopra
e se potessi ragionarci sopra
ma non posso, perché ...
quando finisce un amore ......

Riccardo Cocciante - Margherita


[1976]


Margherita


Io non posso stare fermo
con le mani nelle mani,
tante cose devo fare
prima che venga domani...
E se lei già sta dormendo
io non posso riposare,
farò in modo che al risveglio
non mi possa più scordare.

Perché questa lunga notte
non sia nera più del nero,
fatti grande, dolce Luna,
e riempi il cielo intero...
E perché quel suo sorriso
possa ritornare ancora,
splendi Sole domattina
come non hai fatto ancora...

E per poi farle cantare
le canzoni che ha imparato,
io le costruirò un silenzio
che nessuno ha mai sentito...
Sveglierò tutti gli amanti
parlerò per ore ed ore,
abbracciamoci più forte
perché lei vuole l'amore.

Poi corriamo per le strade
e mettiamoci a ballare,
perché lei vuole la gioia,
perché lei odia il rancore,
poi con secchi di vernice
coloriamo tutti i muri,
case, vicoli e palazzi,
perché lei ama i colori,
raccogliamo tutti i fiori,
che può darci Primavera,
costruiamole una culla,
per amarci quando è sera.

Poi saliamo su nel cielo
e prendiamole una stella,
perché Margherita è buona,
perché Margherita è bella,
perché Margherita è dolce,
perché Margherita è vera,
perché Margherita ama,
e lo fa una notte intera.

Perché Margherita è un sogno,
perché Margherita è sale,
perché Margherita è il vento,
e non sa che può far male,
perché Margherita è tutto,
ed è lei la mia pazzia.
Margherita, Margherita,
Margherita adesso è mia,

Margherita è mia...


giovedì 25 aprile 2013

Macklemore & Ryan Lewis - Thrift Shop

[2013]


Thrift Shop


Testo
[Macklemore:]
Wha, wha, wha, wha, wha, wha, wha, wha, wha… [Wanzz:]
I’m gonna pop some tags
Only got $20 in my pocket
I-I-I’m huntin’ lookin’ for a come-up
This is fucking awesome
[Macklemore:]
Now,
Walk into the club like what up I got a big cock
I’m so pumped I bought some shit from a thrift shop
Ice and the fringe are so damn frosty
The people like damn thats a cold ass honky
Rollin’ in hella deep headed to the mezzanine
Dressed in all pink ‘cept my gator shoes those are green draped in a leopard mink girls standin’ next to me
Probably shoulda washed this it smells like R. Kelly‘s sheets
Pissssssssss
But shit it was 99 cents
If I get coppin’ it washin’ it
Bout to go and get some compliments passin’ off in those moccasins
Someone else has been walkin’ in but me and grungie fuck ‘em in
I am stuffed in your closet and
Savin my money and I’m hella happy thats a bargain bitch
I’ma take your grandpa style, I’ma take your grandpa style
No for real, ask your grandpa can I have his hand-me-downs
Velour jumpsuit and some house slippers doukie brown leather jacket that I found diggin’
They had a broken keyboard, I bought a broken keyboard
I bought a ski blanket, then I bought a kneeboard
Hello hello my ace man my mellow
John Wayne ain’t got nothin’ on my fringe game
Hello!
I can take some pro wings make ‘em cool sell those
The sneaker heads will be like
Awww he got the velcro’s
[Wanz:]
I’m gonna pop some tags
Only got $20 in my pocket
I-I-I’m huntin’ lookin’ for a come-up
This is fucking awesome
I’m gonna pop some tags
Only got $20 in my pocket
I-I-I’m huntin’ lookin’ for a come-up
This is fucking awesome
[Macklemore:]
Whatcha know ’bout rockin’ the wolf on your noggin
Whatcha knowin’ about wearin’ a fur fox skin
I’m diggin’, I’m diggin’, I’m searchin’ right through that luggage
One man’s trash that’s another man’s come-up
Thank ya grand dad for donating that plaid button
Up shirt ’cause right now I’m up in her skirts
I’m at the Goodwill you can find me in the
I’m not I’m not I’m not searchin’ in that section
Your Grammy your Auntie your Momma your Mammy
I’ll take those flannel zebra jammies secondhand I rock that mothafucka
They built a onesie with the socks on the mothafucka
I hit the party and they stopped in that mothafucka
They be like oh! That Gucci that’s hella tight. I’m like Yo! thats $50 for a t-shirt
Limited edition let’s do some simple addition $50 for a t-shirt that’s just some ignorant bitch shit
I call that getting swindled and pitched shit
I call that getting tricked by a business
That shirts hella dope and that bliss same one on six other people in this club is a hella don’t
Eat game come take a look through my telescope
Tryna get girls with my brand man you hella won’t
Man you hella won’t
(Goodwill! Poppin’ tags! Yeah!)
[Wanz:]
I’m gonna pop some tags
Only got $20 in my pocket
I-I-I’m huntin’ lookin’ for a come-up
This is fucking awesome
I’ll wear your grand dad’s clothes
I look incredible
I’m in this big ass coat from that thrift shop down the road
I’ll wear your grand dad’s clothes
I look incredible
I’m in this big ass coat from that thrift shop down the road
I’m gonna pop some tags
Only got $20 in my pocket
I-I-I’m huntin’ lookin’ for a come-up
This is fucking awesome
[Little Girl:]
Is that your grandma’s coat?



Traduzione
 
 
Ho intenzione di cercare qualche etichetta
Ho solo 20 dollari in tasca
Io-io-io sto cacciando, alla ricerca di oggetti svalutati
Questo è fottutamente fantastico Ora, cammino nella discoteca come se (dicessi), “che succede? Ho un grosso cazzo!”
Sono ricoperto di alcune cazzate del negozio dell’usato
Ghiaccio ai margini, è cosi dannatamente gelido
Che le persone sono come: “cazzo! Questo è un bianco con il culo freddo”
Barcollando nel vero profondo, cammino verso il primo piano
Vestito totalmente in rosa, tranne le scarpe di coccodrillo, quelle sono verdi
Coperto con una pelliccia di leopardo, le ragazze mi stanno vicino
Probabilmente avrei dovuto lavarlo, puzza come la merda di Kelly R.
(Pissssssssss)
Ma cazzo, era a 99 centesimi!
Afferrandolo, lavandolo, sto per andare a prendere qualche complimento
Superando su questi mocassini qualcun altro che ci sta camminando
Vestiti schifosi e pazzi, fottiti!
Sono stupendo e seducente
Risparmio e sono molto contento, questo è un affare, puttana
Sto per prendere lo stile di tuo nonno, sto per prendere lo stile di tuo nonno
No sul serio, chiedi al tuo nonno, posso avere i suoi vestiti di seconda mano? (grazie)
Felpa, tuta e delle pantofole
Una giacca in pelle marrone che ho ritrovato scavando
Avevano una tastiera rotta, ho comprato una tastiera rotta
Ho comprato una coperta (per masturbarsi), e una tavola da surf per i ginocchi
Ciao, ciao, mio grande uomo, sono Miller
John Wayne non ha nulla contro il mio gioco di periferina, niente inferno
Ho potuto prendere un po di Pro Wings, farle raffreddare, vendere quelle
Le teste degli sneaker sarebbero tipo: “oh, ha il velcro”
Ho intenzione di cercare qualche etichetta
Ho solo 20 dollari in tasca
Io-io-io sto cacciando, alla ricerca di oggetti svalutati
Questo è fottutamente fantastico
Cosa sai di “cullare in lupo sulla tua testa”?
Cosa sai sul fatto di indossare una pelle di pelliccia di volpe?
Sto scavando, sto scavando, sto cercando proprio all’interno di quel bagaglio
La spazzatura di un uomo, questi sono oggetti svalutati di un altro uomo
Ringrazia tuo nonno per la donazione di una maglia in plaid con i bottoni
Perche ora sono nella gonna di lei
Ora sono al Goodwill (negozio usato), puoi trovarmi nel reparto (Uptons)
Io sono questo, sono quella ventosa che cerca nel reparto (Uptons)
La tua nonna, tua zia, tua madre, tua mamma
Prendero quei pigiama in tessuto di zebra, di seconda mano, mi cullo quel figlio di puttana
Metto la tutina con le calze addosso al figlio di puttana
Ho colpito quel gruppo e si sono fermati davanti al figlio di puttana
Loro sono come se: “oh, quel Gucci, è davvero stretta”
Io sono come “yo, 50 dollari per una maglietta”
Edizione limitata, facciamo una semplice addizione
50 dollari per una maglietta, questa è ignoranza puttana
Io la chiamo “truffa” e “abuso”
Io la chiamo “essere ingannati dal business”
Quella maglietta è molto costosa
E hanno la stessa maglietta altre 6 persone nella discoteca
Peep Game, vieni a dare un occhiata attraverso il mio telescopio
Cerchi di conquistare ragazze grazie alle marche? non saranno molte
Non saranno molte
Ho intenzione di cercare qualche etichetta
Ho solo 20 dollari in tasca
Io-io-io sto cacciando, alla ricerca di oggetti svalutati
Questo è fottutamente fantastico
Indosso i vestiti di tuo nonno
Sembro fantastico
Sono in questo cappotto con il culo grosso
Da quel negozio dell’usato in fondo alla strada
Quello è il cappotto di tua nonna?


mercoledì 24 aprile 2013

Francesco De Gregori - Pezzi di vetro



[1975]

Pezzi di vetro


L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
dicono ha due anime e un sesso di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla,
sotto l'angolo retto di una stella.
Niente a che vedere col circo,
né acrobati né mangiatori di fuoco,
piuttosto un santo a piedi nudi,
quando vedi che non si taglia, già lo sai.
Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira e lui risponde serio
"è mia"; sottintende la vita.
E la fine del discorso la conosci già,
era acqua corrente un po' di tempo fa che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie e ride e sorride,
perché ferirsi non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai.

Insieme visitata è la notte che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna utile e dolce
come ombrello teso tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso tentativo di stupire,
quando dice "È quattro giorni che ti amo,
ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai.
Però stai bene dove stai. Però stai bene dove stai.