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giovedì 12 aprile 2012

Fabrizio De Andrè - La guerra di Piero


[1966]

La guerra di Piero

Dormi sepolto in un campo di grano 
non è la rosa non è il tulipano 
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi 
ma son mille papaveri rossi 

lungo le sponde del mio torrente 
voglio che scendano i lucci argentati 
non più i cadaveri dei soldati 
portati in braccio dalla corrente 

così dicevi ed era inverno 
e come gli altri verso l'inferno 
te ne vai triste come chi deve 
il vento ti sputa in faccia la neve 

fermati Piero , fermati adesso 
lascia che il vento ti passi un po' addosso 
dei morti in battaglia ti porti la voce 
chi diede la vita ebbe in cambio una croce 

ma tu no lo udisti e il tempo passava 
con le stagioni a passo di giava 
ed arrivasti a varcar la frontiera 
in un bel giorno di primavera 

e mentre marciavi con l'anima in spalle 
vedesti un uomo in fondo alla valle 
che aveva il tuo stesso identico umore 
ma la divisa di un altro colore 

sparagli Piero , sparagli ora 
e dopo un colpo sparagli ancora 
fino a che tu non lo vedrai esangue 
cadere in terra a coprire il suo sangue 

e se gli sparo in fronte o nel cuore 
soltanto il tempo avrà per morire 
ma il tempo a me resterà per vedere 
vedere gli occhi di un uomo che muore 

e mentre gli usi questa premura 
quello si volta , ti vede e ha paura 
ed imbraccia l'artiglieria 
non ti ricambia la cortesia 

cadesti in terra senza un lamento 
e ti accorgesti in un solo momento 
che il tempo non ti sarebbe bastato 
a chiedere perdono per ogni peccato 

cadesti interra senza un lamento 
e ti accorgesti in un solo momento 
che la tua vita finiva quel giorno 
e non ci sarebbe stato un ritorno 

Ninetta mia crepare di maggio 
ci vuole tanto troppo coraggio 
Ninetta bella dritto all'inferno 
avrei preferito andarci in inverno 

e mentre il grano ti stava a sentire 
dentro alle mani stringevi un fucile 
dentro alla bocca stringevi parole 
troppo gelate per sciogliersi al sole 

dormi sepolto in un campo di grano 
non è la rosa non è il tulipano 
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi 
ma sono mille papaveri rossi.