[1977]
Dimentica, dimentica
La luce del mattino
e grida di operai
sul dito un maggiolino
è primavera ormai.
E apro le finestre,
il glicine è già qui
il mondo si riveste come ogni lunedì.
E l'orizzonte è libero come un amante che
fa il grande senza accorgersi che prigioniero è
Dimentica, dimentica che il dispiacere scivola
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più.
E penso un po' a mia madre
a quella sua mania
diceva più lavoro più i soldi vanno via.
E vanno le stagioni come motociclette
di giovani spacconi finché la vita smette.
Dimentica dimentica
t'accorgi un giorno che
quelli che ti capiscono
sono tutti dietro a te
Dimentica dimentica che il dispiacere scivola
la mia paura è vivere, uscire, amare e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più.