video, testi, traduzioni, interpretazioni...

mercoledì 30 ottobre 2013

Ivan Graziani - Signora bionda dei ciliegi



[1983]

Signora bionda dei ciliegi

Come va?
Sei ancora addormentata,
città da sempre amata,
perduta e mai riconquistata
e il ricordo è così lontano
di un bicchiere di spuma freddo nella mano.
La villa è lì davanti a me
in quest'alba d'estate prigioniera dentro la sua rete,
ma quella rete scavalcherò
e, se nessuno mi sente, vorrei ancora parlarle,
perché ho un segreto da dirle, da dirle.
Ehi! Mi ascolti?
Villa bianca dei ciliegi, accendi ancora le tue luci per te, per me
e rimandami le immagini di allora, lo stesso giorno,
la stessa ora, per respirare di nuovo la vita vissuta con te.
I libri sotto il braccio, Dio!
Adesso come faccio?
Sì, signora, dopo i compiti di scuola, alle cinque il té a casa sua,
 non mancherò.
Ecco ormai la porta che si è aperta, che silenzio intorno,
nel grande specchio si riflette il giorno.
La signora chissà dov'è,
la signora che era, purtroppo, tanto più grande di me.
Davanti a quel divano dannunziano risento la sua mano.
Io spaventato rimanevo lì,
gli occhi sgranati a sentir quei sì
fra il piacere e il terrore, l'odio e l'amore
e terminò troppo presto, quel gioco crudele d'agosto.
Ehi! Mi ascolti?
Signora bionda dei ciliegi, accendi ancora quelle luci per me, per me
e rimandami quello che ho perduto,
che lungo gli anni non ho più trovato
per respirare di nuovo la vita, la vita vissuta con te.
I libri sotto il braccio, Dio!
Adesso come faccio?
Sì, signora, dopo i compiti a scuola, alle cinque il té a casa sua,
non mancherò.